Una delle funzioni del gruppo sociale è che al suo interno, ciascun
partecipante provi calore e sostegno.
Ma non sempre si fanno esperienze positive, quelle negative
sono frequenti se all'interno di un gruppo vi è ostilità e
competizione. È possibile individuare il grado di attrazione al
suo interno, che comporta il grado di coesione all'interno del
gruppo medesimo. Un metodo valido per valutare un alto o basso grado
di attrazione e quindi di coesione è quello di chiedere ai suoi
membri quale particolare sentimento si provi per gli altri
componenti ed eventualmente riguardo al gruppo stesso.
Festinger affermava infatti che la coesione interna può essere
favorita da qualunque elemento aumenti la valenza positiva del
gruppo agli occhi di ciascun componente, come nel caso in cui il
gruppo serva a raggiungere i propri obbiettivi. Inoltre la reciproca
stima aumenta qualora un guadagno del singolo, venga messo a
beneficio del gruppo. La stima e la coesione possono innalzarsi in
caso di minacce esterne, in tal caso si prende consapevolezza dei
reciproci bisogni, e la difesa del gruppo diventa difesa di un bene
comune.
Come la minaccia, anche la competizione esterna agevola la
coesione, mentre la competizione interna può ridurla. In una ricerca tra strutture a carattere competitivo rispetto a
strutture a carattere cooperativo, si è osservato un cambiamento di
comportamento dei componenti di entrambi i gruppi. Nel primo gruppo, la competizione mise gli uni contro gli altri,
erano molto critici e non si interessavano al lavoro dell'altro,
l'individualismo era molto forte. Nel secondo tipo di struttura, vi
era entusiasmo reciproco e il rendimento di ognuno era messo al
servizio dell'altro. Inoltre questo gruppo fu più produttivo.
Un altro ostacolo alla coesione di un gruppo, è la simpatia o
meno che i membri del gruppo possono avere fra di loro. È
possibile d'altronde la formazione di sottogruppi, qualora vi fosse
simpatia solo per alcuni, e questo è tanto più vero se il gruppo è
grande. A tal proposito è stato messo a punto un test sociometrico
per valutare la struttura affettiva di un gruppo.
La coesione interna può aumentare la produttività di un
azienda, per esempio, per innalzamento della qualità delle
modalità di lavoro, per cui i lavoratori vivendo in un ambiente
ottimale, innalzano la propria auto stima, hanno un morale alto e
aumenta la dedizione stessa al lavoro.
Dall'altro senso, una forte coesione interna, può creare una
mentalità di gruppo, e questa al fine di non svalutare,
criticando, l'opinione degli altri, e in salvaguardia della coesione
stessa, favorisce l'anonimato. Ci si conforma all'opinione generale
senza metterla in discussione, ed i processi decisionali subiscono
una vera e propria distorsione, in questo modo:
1) le soluzioni prospettate sono ridotte senza possibilità di
vagliare soluzioni alternative.
2) Anche la modalità con cui si giunge ad una soluzione non viene
messa in discussione
3) non si chiede aiuto ad un esperto ed eventualmente lo si sceglie
in modo da confermare ciò che era stato già deciso. In generale,
quindi, la coesione interna forte può essere usata a reale vantaggio
del gruppo e dei suoi componenti, qualora si cerchi di prevenire
l'insorgere di mentalità di gruppo, dando spazio alle critiche e a
nuove proposte, e cambiando, se necessario, la leadership.
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